Roma non è soltanto la grande capitale d'Italia, il cuore della fede cristiana e la culla di un impero che ha lasciato un segno indelebile nella storia e nella cultura del mondo occidentale. Dietro alle classiche vedute da cartolina, come il Vittoriano e Piazza di Spagna, alla città su misura per i turisti e alle vie che hanno reso celebre la dolce vita, Roma nasconde un volto insolito e curioso, segreto e divertente, originale ed esoterico. Dall’arte all’industria, dalla vitalità dello stile Liberty al lugubre simbolismo degli ossari, la città è uno scrigno di meraviglie e misteri, sorprese e suggestioni che concorrono a creare l’atmosfera irripetibile della Città Eterna, sempre in bilico tra passato e presente, tra storia e leggenda. Ecco 10 consigli per un itinerario davvero speciale.
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La bizzarra architettura del Quartiere Coppedè
Edifici fantasmagorici intorno alla fontana dei Beatles
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Se ti piacciono le architetture fantasiose, non puoi perderti il Quartiere Coppedè, tra la Salaria e la Nomentana. L’area prende il nome dall’architetto che ne ha progettato gli edifici, dove il Liberty e l’Art Déco si intrecciano e si contaminano con influssi gotici, suggestioni barocche, retaggi classici e insoliti accostamenti, in un trionfo dell’eclettismo. Qualche esempio? La Palazzina del Ragno è ispirata alle forme assiro-babilonesi, mentre il Villino delle Fate è caratterizzato da una completa asimmetria. Tutto il quartiere è sospeso in un’atmosfera incantata e misteriosa, e non a caso è stato scelto da Dario Argento per alcune scene dei suoi film. Come punto di partenza ti consigliamo Piazza Mincio, dove si trova la Fontana delle Rane. Gli appassionati di musica la riconosceranno subito: è qui che fecero il bagno i Beatles, completamente vestiti, dopo il mitico concerto al Piper.
Posizione: Quartiere Coppedè, 00198 Roma, Italia
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Il quadro motorizzato di Rubens nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella
Il dipinto semovente che protegge l’affresco miracoloso
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Visita la Chiesa di Santa Maria in Vallicella, detta anche Chiesa Nuova, per ammirare una delle opere d'arte più ingegnose di tutta Roma. Si tratta di una pala dell'altare maggiore creata dal pittore Pieter Paul Rubens, caratterizzata da una nicchia con una lastra di rame dipinta con una Madonna con Bambino benedicente. È proprio quello l’elemento straordinario, perché un sistema meccanico permette di far salire e scendere la lastra di rame per mostrare o nascondere ciò che è conservato alle sue spalle. Il dipinto nascosto è un'antica icona miracolosa della Madonna vallicelliana, che risale al Trecento. Già nel XVII secolo l’immagine evidenziava segni di deterioramento, così si decise di proteggerla coprendola con la pala d’altare. Il meccanismo permette di scoprire momentaneamente l’affresco per farlo ammirare ai fedeli. Vorresti vedere anche tu quest'originale opera d'arte? Segui la messa serale del sabato o della domenica, quando il parroco aziona gli ingranaggi.
Posizione: Via del Governo Vecchio, 134, 00186 Roma, Italia
Orario di apertura: dalle 07:30 alle 19:00
Telefono: +39 06 687 5289
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La finta cupola di Sant’Ignazio
L’illusione pittorica del frate artista
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Si vede, ma non c’è. Di cosa stiamo parlando? Della straordinaria illusione ottica della Chiesa di Sant’Ignazio, a pochi passi da Palazzo Chigi, che simula l’esistenza di una cupola dove si trova invece un normale soffitto. L’autore è un frate gesuita, Andrea Pozzo, che aveva delle grandi doti artistiche ed era specializzato nel trompe-l’oeil, la tecnica pittorica che crea spazi illusori. La vicenda risale al XVII secolo, quando cominciarono i lavori per l’edificio di culto. Durante la costruzione vennero a mancare i soldi per completare il progetto e costruire la cupola, ma dove non arrivarono le finanze arrivò l’ingegno. Il monaco artista dipinse una tela che, posta sul soffitto, sembra moltiplicare l’altezza dell’edificio, creando un ambiente in cui si stagliano colonne e archi. Per osservare l’effetto nel punto migliore, devi andare nella navata centrale e cercare il tondino d’oro che indica la posizione corretta.
Posizione: Via del Caravita, 8a, 00186 Roma, Italia
Orario di apertura: da lunedì a sabato dalle 07:30 alle 19:00 (domenica dalle 09:00)
Telefono: +39 06 679 4406
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Gli affreschi di Raffaello a Villa Farnesina
La favola di Amore e Psiche per una cerimonia di nozze
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Sapevi che Villa Farnesina conserva degli affreschi di Raffaello? Sono opere poco note del grande pittore ma, se ti piace l’arte, meritano una visita. La villa è un capolavoro del Rinascimento e sorge sulle sponde del Tevere a poca distanza da Ponte Sisto. Fu edificata agli inizi del XVI secolo da un ricco banchiere, Agostino Chigi. Raffaello cominciò a lavorarvi affrescando una parte della loggia di Galatea. Qualche anno dopo la residenza fu al centro di un evento mondano legato alle nozze del proprietario che, per accogliere e stupire gli ospiti, commissionò a Raffaello la decorazione della galleria al piano terreno. Il maestro questa volta non creò delle scene isolate ma un vero ciclo pittorico. Il soggetto, vista l’occasione, cadde sul mito di Amore e Psiche. Il progetto e i disegni di tutte le figure sono di Raffaello, mentre al completamento degli affreschi hanno contribuito anche artisti della sua bottega.
Posizione: Via della Lungara, 230, 00165 Roma, Italia
Orario di apertura: da lunedì a sabato dalle 09:00 alle 14:00
Telefono: +39 06 6802 7268
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Il Giudizio Universale di Pietro Cavallini
La riscoperta di un capolavoro perduto
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Quando si parla di Giudizio Universale, il pensiero va subito alla Cappella Sistina e a Michelangelo. E in effetti, fino al secolo scorso, si credeva esistesse solo l’affresco del Buonarroti; se non che i lavori di ristrutturazione del coro nel Monastero delle Benedettine di Santa Cecilia, a Trastevere, portarono alla luce un vero e proprio capolavoro, di cui si erano perse le tracce per secoli. È il Giudizio Universale di Pietro Cavallini, ritenuto maestro di Giotto. L’affresco risale alla fine del XIII secolo, quindi precede di tre secoli quello della Cappella Sistina, e per l’epoca in cui fu dipinto dimostra una maturità, una maestria e un’innovazione senza precedenti. Altre caratteristiche di pregio sono la plasticità dei personaggi, l’espressività dei volti, l’uso di morbidi chiaroscuri e la cura nella resa dei dettagli. Per ammirarlo devi accedere al coro del monastero, aperto soltanto nei giorni feriali e in orari specifici.
Posizione: Piazza di Santa Cecilia, 22, 00153 Roma, Italia
Orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle 10:00 alle 12:30
Telefono: +39 06 4549 2739
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La Cripta dei Cappuccini nella Chiesa di Santa Maria Immacolata
Mosaici artistici di ossa e teschi
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Chi direbbe che a pochi passi da Via Veneto, il cuore del glamour e della dolce vita, c’è un posto semisconosciuto che cela un messaggio in contrasto con la vitalità che lo circonda? Per visitarlo devi entrare nella Chiesa di Santa Maria Immacolata e scendere nella Cripta dei Cappuccini, sotto la navata destra. Ti ritroverai in un corridoio lungo una quarantina di metri in cui si affacciano 5 cappelle. Al loro interno sono custodite le ossa dei frati, ma quello che ti lascerà a bocca aperta è l’utilizzo che ne è stato fatto: teschi, femori e falangi compongono un mosaico decorativo su cui sono collocati scheletri che indossano abiti e tuniche. Ogni ambiente prende il nome dalle ossa di cui è rivestito, come ad esempio la Cappella delle Tibie e quella dei bacini. Al termine del percorso c’è un messaggio di speranza: l’ultima cappella è dedicata alla Resurrezione.
Posizione: Via Vittorio Veneto, 27, 00187 Roma, Italia
Orario di apertura: dalle 09:00 alle 18:30
Telefono: +39 06 8880 3695
MappaFoto di Tessier~commonswik (CC BY-SA 3.0) modificata
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La Centrale Montemartini
Reperti antichi e archeologia industriale
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Se ti appassionano i contrasti, il secondo polo espositivo dei Musei Capitolini ti colpirà per il geniale accostamento tra contenuto e contenitore: i tesori archeologici della collezione sono mostrati al pubblico all’interno degli spazi industriali di un’ex impianto per la produzione di energia elettrica. Enormi macchinari, valvole e manometri fanno da sfondo a busti e marmi scolpiti, in un effetto sorprendente ma incredibilmente indovinato. Tutto nacque quando si rese necessario ristrutturare la sede centrale del museo. Come effettuare i lavori senza impedire al pubblico di ammirare le opere? Una parte dell’esposizione venne traferita nella sede temporanea dell’ex Centrale Montemartini, i cui spazi furono recuperati e restaurati con un’operazione di archeologia industriale. I ritrovamenti antichi esposti all’interno di un reperto moderno ebbero un tale successo che l’esposizione divenne permanente. Puoi raggiungerla con i bus che percorrono la Via Ostiense o con una breve passeggiata dalla Stazione Garbatella.
Posizione: Via Ostiense, 106, 00154 Roma, Italia
Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 09:00 alle 19:00
Telefono: +39 06 0608
MappaFoto di Jean-Pierre Dalbéra (CC BY 2.0) modificata
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La “Piccola Londra” del Flaminio
Sul Tevere o sul Tamigi?
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C’è una strada della capitale che è tutto tranne che romana: qui i palazzi, i giardinetti e gli ingressi delle abitazioni sono in perfetto stile inglese! Incredibile, vero? Benvenuto in via Celentano, conosciuta anche come “Piccola Londra”, un angolo di britishness nel cuore della Città Eterna. Si trova nel quartiere Flaminio, vicino all’omonimo Stadio. Il vialetto è nascosto tra gli alti palazzi e per questo sconosciuto ai turisti. Lontano dal caos della città ti sembrerà di camminare in una riproduzione in miniatura del celebre quartiere Notting Hill. La mente e il braccio di questo gioiellino sono il sindaco Ernesto Nathan e l’architetto Quadrio Pirani. Il sogno di entrambi era dare vita a una città moderna e cosmopolita, all’altezza delle grandi capitali europee, e questo desiderio ha dato vita a un esperimento originale. Fu così un pezzo di Flaminio si colorò di tinte anglosassoni.
Posizione: Via Bernardo Celentano, 00196 Roma, Italia
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La Casina delle Civette a Villa Torlonia
Un mondo magico tra le vetrate Liberty
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Ci sono due buoni motivi per andare a Villa Torlonia e visitare la Casina delle Civette. Il primo è l’architettura dell’edificio: in origine era una struttura rustica ispirata alle forme della capanna svizzera, ma è stato trasformato in uno splendido esempio di Art Nouveau dopo una serie di interventi, aggiunte e modifiche. Il secondo motivo è l’originalità dei suoi interni, caratterizzati da arredi, incisioni, statue, stucchi e maioliche con forme e figure del mondo floreale e animale. Le vetrate sono dei veri capolavori che creano un’atmosfera da fiaba. Noterai come siano frequenti le immagini delle civette, da cui deriva il nome della casa. Il villino fu edificato dal principe Alessandro Torlonia come luogo di svago, ma fu suo nipote, Giovanni, a volere gli interventi che ne determinarono l’aspetto attuale. Siccome il committente amava i simboli esoterici, il piccolo rapace notturno compare quasi in tutte le decorazioni.
Posizione: Via Nomentana, 70, 00161 Roma, Italia
Orario di apertura: da martedì a domenica dalle 09:00 alle 19:00
Telefono: +39 06 0608
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La Passeggiata del Gelsomino
Verso il Vaticano dal vecchio tracciato ferroviario
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Vuoi osservare la Cupola di Michelangelo da un punto di vista del tutto particolare e scattare foto originali? Vai alla stazione di San Pietro ma non prendere il treno: entra e svolta subito a destra per costeggiare il binario 1. Da qui imbocca la Passeggiata del Gelsomino, un percorso di circa un chilometro che ti porterà fino alla scalinata che corre lungo le mura vaticane, la Rampa Aurelia. La camminata segue il tracciato di un vecchio collegamento ferroviario tra l’Italia e la Città del Vaticano. Un tempo era una tratta importante, utilizzata anche dal Papa, ma è divenuta obsoleta con l’affermarsi di altri mezzi di trasporto. Un binario è stato così dismesso e trasformato in pista pedonale. Se guardi alla tua sinistra potrai vedere le rotaie ancora in funzione, utilizzate per i treni merci, mentre sulla destra si apre una bellissima veduta della Basilica.
Posizione: 00100 Roma, Italia
MappaFoto di Ragusaibla (CC BY-SA 4.0) modificata