8 bellezze di Verona del tutto gratuite

Ricca di arte e di bellezza, Piazza dei Signori è un libro aperto che racconta il passato della città. L’impressione è di trovarsi in un ambiente intimo e familiare, perché alle vicende storiche si mescolano aneddoti popolari e tra i palazzi dove i grandi personaggi hanno scritto la storia si sono intrecciati i destini della gente comune. Il Monumento a Dante, ad esempio, ricorda che il poeta fu ospitato da Cangrande della Scala nel Palazzo del Governo. Quando la statua venne inaugurata nel 1865, i veronesi la scoprirono al mattino presto per evitare che alla cerimonia presenziassero le autorità austriache. Sull’arco che porta in Via delle Fogge noterai la scultura di un personaggio con un mappamondo in mano: è il medico e astronomo Fracastoro. Fin dal XVI secolo si dice che il globo cadrà in testa al primo galantuomo che passerà sotto l’arco ma, come noterai, l’oggetto è ancora lì…

L’inaspettato è dietro l’angolo: svolti in una via del centro e scopri che c’è un piccolo cimitero monumentale nel cuore della città. Sono le Arche Scaligere, dove venivano sepolti i Signori Della Scala. L’aspetto maestoso del complesso è studiato per richiamare l’attenzione, anche se la massiccia cancellata in ferro battuto sembra voler mantenere le distanze. Tutti i personaggi di cui hai sentito o sentirai le gesta durante la tua visita a Verona sono qui sepolti in un capolavoro di arte gotica. Sopra l'ingresso della Chiesa di Santa Maria Antica puoi ammirare l’Arca di Cangrande, mentre sotto i due baldacchini di pietra nel recinto si vedono i sarcofagi di Mastino II e Cansignorio. Prenditi tutto il tempo necessario per ammirare le sculture e i bassorilievi: è come assistere a un bellissimo film, in cui le immagini non sono impresse sulla pellicola, ma scolpite nella pietra.

Se ti piace camminare per Verona alla ricerca delle tracce del suo passato romano, all’inizio di Corso Cavour puoi attraversare l’antica porta di accesso alla città. Da quel punto la Via Postumia, l'arteria di collegamento tra il Mare Tirreno e l’Adriatico, diventava il decumano massimo, uno dei due assi principali lungo cui si sviluppava il reticolo delle strade urbane. Porta Borsari è molto ben conservata e, osservandola, potrai immaginare quanto fosse imponente l’edificio dove era inserita, in cui alloggiavano sia i soldati posti a difesa che il personale della dogana. La costruzione si sviluppava su tre piani, aveva un cortile interno e un doppio passaggio. I romani la chiamavano Porta Iovia, perché nelle vicinanze sorgeva un tempio dedicato a Giove, ma oggi viene chiamata col nome che le diedero i veronesi nel Medioevo, quando qui risiedevano i bursarii ovvero gli ufficiali che riscuotevano il dazio a nome del vescovo.

Con la sua caratteristica colorazione dovuta all’utilizzo di marmo bianco, marmo rosato e tufo, il Duomo di Verona è uno dei monumenti più fotogenici della città. Impossibile resistere a un selfie davanti alla sua facciata! L’edificio sorge in una zona antichissima del centro, e si dice che sotto la pavimentazione del chiostro siano conservati dei mosaici romani. La chiesa, in stile romanico, è stata costruita in epoca medioevale, ma nel XVI secolo sono stati aggiunti alcuni elementi, come le bifore e il rosone. Anche il campanile è il prodotto di diversi interventi: la base è la più antica, la parte centrale è rinascimentale e l’ultimo tratto è stato aggiunto nel secolo scorso. Nonostante tutto, è rimasto incompiuto, come noterai osservandolo con attenzione. Alcuni dicono che non si voleva superare l’altezza di un simbolo della città, la Torre dei Lamberti, altri sostengono invece che erano semplicemente finiti i soldi.

Appena giunto al Ponte Scaligero, che attraversa l’Adige all’altezza di Castelvecchio, non avrai dubbi su quale fosse la sua funzione: completare l’assetto difensivo della fortezza cui è collegato. È considerato un ingegnoso esempio di architettura militare medioevale, ma è stato anche abbellito con elementi estetici e scenografici, come ad esempio le pietre bianche in contrasto con i mattoni in cotto. Arcate e merlature creano dei bellissimi sfondi per i tuoi selfie, e in un posto come questo non è difficile scattare foto che otterranno tantissimi like. Vuoi una dritta? Quando l’Adige è in secca puoi scoprire un curioso particolare: nella base della prima pila, guardando dalla sponda del centro città, sono stati murati alcuni capitelli corinzi. Se il livello dell’acqua è alto, potrai comunque vedere uno dei capitelli che è stato estratto dalla muratura e posto lungo il camminamento. Cercalo quando percorri il ponte.

Hai voglia di fare una passeggiata fino al limite meridionale del centro città? Sarai ripagato dalla bellezza di Porta Palio, costruita in stile dorico nei primi decenni del XVI secolo. Cattura l’attenzione per l’equilibrio delle sue forme ed è considerata un capolavoro di arte militare. La storia dell’edificio è davvero curiosa, dato che non ebbe mai una vera e propria utilità pratica. Avrebbe dovuto rafforzare la difesa delle mura scaligere in un punto considerato debole, ma la costruzione non venne mai completata e la porta fu tenuta quasi sempre chiusa. Vuoi sapere perché si chiama Porta Palio? Perché veniva aperta solo in occasione del Palio del Drappo Verde, una manifestazione di origini antiche. All’edificio è legato un altro nomignolo simpatico: chi abitava nei paraggi la chiamava Porta Stupa, che in dialetto significa “chiusa”, dato che non veniva mai aperta e così bloccava il deflusso delle acque durante le piene dell’Adige.

La Casa di Romeo sorge nei pressi delle Arche Scaligere. Lungo la via che costeggia le Tombe Monumentali, sul lato opposto della strada, noterai un antico edificio caratterizzato da una vistosa merlatura, quasi una via di mezzo tra un palazzo e un castello. Nella Verona del XIII-XIV secolo, durante gli scontri tra guelfi e ghibellini e le lotte tra famiglie rivali, non era strano che una residenza diventasse una fortificazione. È qui che, secondo la leggenda, abitava l’innamorato di Giulietta, come ricorda una lapide con i versi di Shakespeare posta di fianco al portone d’ingresso. L’edificio, di origine medioevale, si sviluppa attorno ad un cortile interno ma non è visitabile perché di proprietà privata. Puoi però ripercorrere il tragitto che da quel portone conduceva Romeo verso il balcone dell’amata: sono poche centinaia di metri, ma sono forse l’itinerario più emozionante di tutta la storia della letteratura.

Via Sottoriva non è come tutte le altre strade. Non conduce solamente da un posto all’altro, ma ha qualcosa in più: quando la percorri, ti sembra di entrare passo dopo passo nel Medioevo. Per tutta la sua lunghezza è costeggiata da un portico con volte basse, che crea giochi di luci e di ombre tra gli archi e le colonne. L’acciottolato e le case antiche raccontano di un tempo in cui questa zona era animata dal commercio e dall’andirivieni dei carri per il trasporto della farina. La strada corre infatti accanto alla riva del fiume, o sottoriva come dicono i veronesi, lungo il tratto dell’Adige in cui si trovavano i mulini per la macinazione dei cereali. Vuoi sapere come raggiungere questo posto magico? Vai alla Basilica di Sant’Anastasia e dirigiti verso l’abside: ti ritroverai nella via che stai cercando, proprio all’inizio del tuo viaggio nel tempo.