Un casale ottocentesco riportato a nuova vita da proprietari che l'hanno arredato come un cottage di campagna inglese (i mobili provengono tutti dall'Inghilterra!), in mezzo alla campagna ma dentro le mura, con un parco di un ettaro.
Pulizia e cortesia del personale impeccabili.
La struttura è meno lussuosa di quanto potrebbe a prima vista curare: i bagni avrebbero bisogno di una rinfrescata e il condizionatore della camera da letto era rumoroso e ha anche gocciolato (per fortuna durante la notte era sufficiente quello del salotto, perfettamente in ordine); ma certamente una struttura di grande charme.
L'ospedale e l'università sono molto vicini: considerando anche la piacevolezza di giardino e aree comuni, nonché la dimensione delle suite, l'albergo sarebbe ottimo anche per un soggiorno di lavoro.
Quattro biciclette sono a disposizione degli ospiti, assieme a lucchetti più che solidi: considerando che — a parte il cimitero ebraico — tutte le attrazioni sono almeno a 20 minuti a piedi, è molto consigliabile usufruirne.
Il lato debole è la colazione: nulla di più di quanto si potrebbe fare a casa, compresa la schiuma del cappuccino montata a mano e torte da fascia alta della grande distribuzione.
Solo le due stanze del pian terreno sono accessibili: le suite sono tutte raggiunte solo da una scalinata e sono disposte internamente su due piani, e il bagno non è necessariamente sullo stesso piano della stanza da letto.