7 dritte per una visita al borgo di Cetara

Per difendersi dagli attacchi e avvistare le flotte nemiche in arrivo, nei secoli passati è stata costruita una serie di torri e bastioni lungo le baie della Costiera Amalfitana. Queste strutture avvisavano la popolazione di un imminente pericolo, di giorno con il fumo e la notte con il fuoco. La Torre Vicereale di Cetara è uno dei monumenti più imponenti di quel passato. È stata costruita nel XIV secolo ed era dotata di cannoni e catapulte. Oggi è aperta al pubblico ed è adibita a Museo Civico che espone quadri e opere di artisti locali. Nelle sale inferiori è stato allestito un originale Museo Cantina dedicato alla pesca e alla colatura delle alici.

Vuoi stenderti al sole sulle spiagge più belle del posto? Proprio di fronte al centro abitato si estende la Spiaggia della Marina: qui trovi tutti i servizi e la comodità di essere a due passi dal paese. Alle spalle del porto c’è un arenile con ciottoli levigati bagnato da acque limpidissime e più a ovest, raggiungibile solo in barca, la cala della Collata, avvolta nella vegetazione mediterranea. Sulla costa ad est della Torre Vicereale puoi abbronzarti sulla Spiaggia del Lannio, collegata al borgo da un comodo sentiero. Via mare arrivi alla Spiaggia della Campana, caratterizzata da due piccoli faraglioni: non è dotata di servizi, per cui portati ombrellone, acqua e viveri.

Quando ti siedi su una panchina a Cetara non ti concedi solo una pausa di riposo e relax, ma ti immergi in un capolavoro. Lungo le strade del centro sono state allestite 34 panchine d’autore realizzate dai maestri ceramisti locali. Le immagini sono ispirate a scene di vita popolare, dalla pesca delle alici alla coltivazione dei limoni. Il design di questi arredi urbani ripropone la cultura della tradizione in uno stile moderno: un itinerario da fotografare in un museo a cielo aperto che, dal mare, risale tutto il paese.

Una vacanza a Cetara permette di alternare vita da spiaggia e panoramiche escursioni nella natura. Puoi scegliere l’itinerario più adatto alle tue esigenze e al tempo che vuoi dedicare a questa attività. Un percorso collinare di circa un’ora ti conduce attraverso limoneti, uliveti e vigne fino a Punta Fuenti. Sentieri più impegnativi, con camminate che possono superare le 6 ore, ti portano sul Monte Falerio, il più alto della zona, oppure attraverso Capo d’Orso fino al Santuario dell’Avvocata. Nei boschi intorno a Erchie visiti posti suggestivi come il Vallone di San Nicola, con i ruderi di un antico monastero.

Vuoi provare un piccolo brivido durante una calda giornata di sole sulla spiaggia del Lannio? Guarda allora la torre che svetta sul promontorio all’estremità della cala. Un tempo serviva a difendere le popolazioni dagli attacchi dei pirati, ma la difesa non aveva sempre successo: durante un’incursione saracena venne colto di sorpresa un gruppo di monaci e marinai, che cercarono inutilmente scampo negli anfratti lungo la costa. Secondo la leggenda popolare i sospiri di quegli uomini continuarono a echeggiare lungo il litorale, e fu così che la spiaggia venne chiamata del Lannio, parola dialettale che significa lamento.

Il borgo di Cetara è dominato dalla cupola rivestita di ceramiche della chiesa di San Pietro Apostolo. La facciata è neoclassica e gli interni sono in stile barocco, con stucchi e intonaci che decorano la navata e le cappelle laterali. Per entrare devi raggiungere il sagrato sulla sommità di una lunga scalinata. All’ingresso soffermati ad osservare il portale bronzeo. È un’opera moderna realizzata nel 2005 e rende omaggio a San Pietro e Sant’Andrea, i due apostoli pescatori. Il campanile è la struttura più antica: la parte inferiore, in stile romanico, conserva ancora i tratti della precedente chiesa, costruita in epoca medievale per celebrare la vittoria dei Normanni sui Saraceni.

Una passeggiata lungo il corso principale di Cetara è allietata dai numerosi ristoranti e dalle botteghe che vendono i prodotti dell’artigianato. In fondo all’arteria principale che attraversa il borgo puoi visitare la Chiesa di San Francesco, che sorgeva accanto a un monastero i cui spazi sono oggi adibiti ad attività commerciali. La facciata dell’edificio è ispirata alla semplicità dello stile di vita francescano e presenta un portale in tufo sopra il quale si apre una nicchia dipinta. Gli interni sono decorati con interessanti opere d’arte, come gli affreschi seicenteschi che ricoprono la volta e la cupola. L’altare maggiore è sormontato da una tela raffigurante la deposizione, realizzata da un pittore locale nel 1746.