Non avevo creduto a chi mi ripeteva, con la risolutezza di uno spot pubblicitario, “Marrakech è magica”… Ed invece la magia era concreta tra i profumi di spezie ed i colori delle lane tinte e delle ceramiche del Souk, palpabile sui visi delle donne pronte a ricamare fiori di hennè sulle mani delle giovani turiste in Place Jamaa el Fna, ma è stata ancora più autentica e simile ad un incantesimo quando una dolce eco ha rifatto il verso ai miei passi nel Riad Nasreed. Con il naso per aria divoravo, avidamente, quei dolci bocconi di meraviglia che aveva l’ aroma del the alla menta e la poesia di sorrisi veri. Frugando nel mio trolley non ho trovato un magico diadema o lo scettro fatato, ma sono bastate la bellezza della stanza numero 3, un ottimo tanjin con prugne, un perfetto cous cous con verdure,ed una superba colazione marocchina serviti nel patio con musica e con carezze di una fontana, un rilassante bagno turco ed un salutare gommage nel delizioso hammam, e la cordialità mai formale di Mohamed, Anouar e di tutto il personale dell’ hotel a rendere indimenticabile e felice la mia vacanza.